Centro pandora

L’Associazione “Centro Pandora” – Associazione per la cultura e la storia delle donne-  nasce nel 2006 dall’esigenza di raccogliere l’eredità politica e culturale di alcuni gruppi della Casa delle Donne Pandora, che dal 1997 hanno contribuito allo sviluppo della cultura di genere nella città. Un lascito importante di queste esperienze essendo costituito dai nuclei archivistici sulla storia del movimento femminista locale raccolti dal gruppo Mneme, l’associazione continua e sviluppa il lavoro di raccolta, analisi e riflessione avviati in questo ambito. L’associazione è arricchita, inoltre, dall’esperienza delle Donne in Nero, presenti da anni all’interno della Casa delle Donne, che, pur autonomamente, hanno collaborato a mantenere sempre attuale un punto di vista di genere sulla politica, in particolare sui conflitti, sulla pace e contro la violazione dei diritti delle donne.

Scheda informativa dell’attività svolta

Al fine di mettere in luce il pensiero, la cultura, la storia delle donne

  • presentazione di libri di varie autrici,
  • organizzazione di mostre documentarie, d’arte, fotografiche, di artigianato femminile,
  • organizzazione di convegni, 
  • preparazione dei testi di spettacoli teatrali,
  • approfondimento di temi quali il pensiero della differenza, la cura di sé, degli altri e del mondo, la scrittura delle donne

Al fine portare avanti i diritti delle donne

  • partecipazione, assieme ad altre associazioni femminili, a iniziative ed eventi cittadini tesi a rivendicare e/o consolidare i diritti delle donne,
  • organizzazione di varie iniziative (presentazione di libri, sit-in, manifestazioni, film…) contro la violenza maschile sulle donne,
  • interventi in facoltà universitarie e in scuole superiori con la finalità di evidenziare gli stereotipi di genere, di conoscere le dimensioni e gli aspetti diversi del femminicidio e di educare al rispetto dell’altra/o

Al fine di stimolare la consapevolezza della emergenza climatico-ambientale che colpisce tutti, ma è ancora più onerosa per le donne destinate a sopportarne il peso più grande, come già ora vediamo nelle sempre crescenti catastrofi ambientali in tutto il mondo,

  • Lettura e presentazione di testi sul femminismo ambientale da Rachel Carson a Donna Haraway
  • Preparazione e svolgimento di sit-in in cui abbiamo messo in risalto come anche le emissioni dell’industria bellica, degli esperimenti nucleari, della corsa alla conquista dello spazio per scopi militari aggravino il rischio di estinzione che il nostro pianeta corre. 
  • Partecipazione alle grandi marce per l’ambiente organizzate da altri soggetti politici.

Al fine di contrastare le politiche e la mentalità che portano a considerare la guerra come un male necessario e di educare alla pace come bene possibile

  • preparazione e svolgimento di sit-in,
  • tavole rotonde,
  • interventi nelle scuole per evidenziare, accanto alla distruzione della vita quotidiana nei conflitti armati, la resistenza delle donne che si rifiutano di considerare l’altro/a come nemico e che si adoperano per ricostruire la quotidianità e il tessuto sociale distrutti dalle guerre.

Negli ultimi anni ci siamo interessate in particolare alla politica e alla cultura delle donne, contro la guerra e la violenza maschile sulle donne, per costruire azioni politiche che generino cambiamenti culturali e trasformazioni, in una società in cui la discriminazione e la sopraffazione sulle donne rimangono strutturali e diffuse. 

Contro le ingiustizie che quotidianamente le donne subiscono, assumere la responsabilità in prima persona e rifiutare il vittimismo, agire la disobbedienza come sottrazione di sé all’ideologia dominante, possono divenire azioni di giustizia.