

Una grande mostra di pittura, scultura e fotografia che si svolgerà dal 20 giugno al 20 luglio 2025 presso la Sala della Gran Guardia in Piazza dei Signori a Padova.
orario apertura martedì-domenica 9.30-12.30 || 16.00-19.00 – chiuso giovedì pomeriggio
Inaugurazione venerdì 20 giugno alle ore 18.00 con la presenza di Margherita Colonnello, Assessora alle P.O. e politiche di genere e Federica Stevanin, professoressa di Storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi di Padova.
Organizzano Centro Pandora, Artemisia e ArTeam
EVENTI COLLATERALI
Durante il mese di esposizione verranno proposti una serie di eventi collaterali gratuiti per la cittadinanza
VISITE GUIDATE
- VENERDI’ 27 GIUGNO 2025 ore 17.30
- MERCOLEDI’ 9 LUGLIO 2025 ore 11.00
per prenotazioni artemisiassociazione@gmail.com
SPETTACOLI TEATRALI
- DOMENICA 29 GIUGNO ORE 21.00 – SALA DELLA GRAN GUARDIA

GINODIA . Voci di Donne dalle tragedie greche
Spettacolo teatrale
a cura di Renata Cibin, Compagnia delle Smirne.
Con Maria Letizia Angelini, Federica Baldan, Giulia Codato, Marina Franceschi, Ilaria Morelli, Maria Grazia Simionato, Anna Volpato
Luci e musiche Massimo Zamengo
“Ginodìa”, inteso come “canto, voce di donna”, lascia la parola ad alcune protagoniste delle tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide che si sono opposte alla cultura patriarcale, rivendicando alcuni valori come il rapporto privilegiato madre-figlia, il rifiuto del matrimonio-sottomissione, la verginità come libertà.
venerdì 4 LUGLIO ore 18.00

La Grande Madre ieri e oggi
Reading teatrale con testi, immagini, musiche
Testi a cura del Centro Pandora
Voci Recitanti : Daniela Zangara, Marta Salin
Violoncello : Marco Narne
Intervento di Bruna Bianchi, Università di Venezia
Abbiamo intrapreso questa ricerca, sollecitate dal lavoro di alcune artiste sul tema “Mythos. La dea dentro di noi” e abbiamo sentito l’esigenza di guardare in questo momento storico al mito della grande madre e del suo significato.
Il mito della Grande Madre è ancora vivo, a significare il suo perdurare nella storia e il suo manifestarsi ancora oggi in vari modi.
Il mito è la forma originaria con cui lo spirito di una cultura definisce se stesso, nasce dalla attività autonoma della psiche, dagli archetipi dell’inconscio collettivo, strutture a-temporali che operano sui contenuti offerti dall’esperienza, dalla memoria e dall’inconscio personale, e si manifesta nelle forme più svariate e in diversi popoli e tempi.
Siamo in un’epoca segnata da grandi cambiamenti ambientali e climatici, che sono strettamente connessi alla violenza che pervade la società: la devastazione in atto è causata dal dominio violento, predatorio dell’uomo sulla “natura”, inserendo nella natura anche le donne. Siamo consapevoli che non si tratta di rispetto o di protezione dell’ambiente, ma di ricercare come sopravvivere insieme, in convivenza con tutti gli esseri viventi e non viventi che compongono il pianeta. È necessario tornare al tempo ciclico della natura cui anche noi apparteniamo, è necessario tornare ad avere “cura del mondo”, tessere relazioni, interconnessioni, alleanze, con la presa in carico di entità finora senza rappresentanza come ad es. le foreste, i fiumi, i laghi, il suolo.
Secoli di cultura patriarcale, di sopraffazione, di desiderio di dominio, di violenze dell’uomo sulla donna hanno pervaso la società, la violenza continua a perpetuarsi, nonostante decenni di lotte femministe, di traguardi conquistati varie e giuste misure securitarie. Quello che è necessario è un cambiamento culturale nelle relazioni rottamando definitivamente stereotipi, pregiudizi e aspettative sociali sui ruoli di genere. Alle giovani generazioni di uomini continua ad essere proposto o imposto un percorso di costruzione di una identità maschile che esige ancora la subordinazione delle donne le quali, invece, da decenni sperimentano la libertà. Bisogna lavorare quindi fortemente sul simbolico, sulla parte profonda di ognuna/o.
La cultura e l’arte in generale fanno da specchio alla comunità, l’arte è una esperienza collettiva che ci aiuta a connetterci con le emozioni e apre a una serie di domande, di interrogativi a cui, insieme, possiamo dare delle risposte che concretamente possono contribuire a sostenere il cambiamento.
Ecco allora che la rilettura e la ri-attualizzazione del Mito da parte delle artiste, nella sua potenza simbolica e archetipica senza tempo, può aprire/suggerire/offrire nuove vie di riflessione e di ricerca. La metamorfosi delle creature mitologiche come metafora del “fare in arte”, come trasformazione della realtà violenta e soverchiante di oggi, in continuo dialogo tra passato, presente e futuro. Attraverso l’utilizzo di tecniche e modalità espressive variegate le artiste svelano il proprio percorso di ricerca artistica in stretta connessione e interazione reciproci.
L’arte come forza curatrice, riparatrice, rigeneratrice, può offrire alla città – epicentro e cuore della socializzazione e dell’interazione umana – alcuni spunti di resistenza, di ribellione e di possibili vie d’uscita dalle sabbie mobili della passività, dell’indifferenza e della violenza in cui la cultura dell’individualismo ci ha costretto. Un invito alle donne a recuperare lo splendore dei cicli della vita, a ritrovare la potenza e la creatività che già è in loro e che viene dalle Grandi madri e dalle dee del passato.
Grazie. Tutto davvero molto interessante e importante. Parteciperò e diffonderò.
Ruggero