Luisa Bazzanella Dal Piaz

La mia fantasia ricorrente è che alla Carta dei     Diritti dell’Uomo venga aggiunta la voce: diritto all’immaginazione.

AZNAR NAFISI, Leggere Lolita a Theheran, 2017

La pratica dell’arte, attraverso le diverse capacità espressive, è una forma di agire e ricercare strade per recuperare un contatto con la natura umana e il suo contesto e insieme tendere ad un equilibrio per corrodere quelle scissioni e differenze che hanno generato scompensi nel vivere umano. Affidarci al respiro dell’arte e al potere della rappresentazione di condurci altrove, può essere salvifico.

Questa ricerca visiva è anche un modo di conoscere anche mediante la materia e passa attraverso l’applicazione di tecniche capaci di rappresentare il reale in maniera molto sottile ed efficace, attraverso l’indagine sui materiali e le loro risposte, l’attesa di risultati nella stratificazione lenta dei colori, il riutilizzo di materiale di scarto, la riproposizione nuova di tecniche fotografiche, la costruzione di forme geometriche come modo di indagare lo spazio.

Queste tele, esposte all’aria e allo sguardo di tutti, tele dipinte, ricamate, tessute, diventano la metafora visiva di ciò che le donne possono fare: promuovere il confronto, condividere i pensieri, portare delle soluzioni secondo quel metodo comprensivo di ogni diversità. Parte dalla cura di ogni cosa e dall’attenzione ai bisogni anche i più piccoli per arrivare, con pazienza, tenacia e continue ricuciture, a soluzioni nuove.

Questi lenzuoli sono un invito attraverso la percezione a stimolare l’immaginazione di chi guarda: le immagini hanno il meraviglioso compito di creare nello spettatore processi di consapevolezza che permettono di intravedere nuovi significati e di aprire a nuove possibilità di comprensione della realtà.

L’analisi delle opere impone una riflessione sul linguaggio visivo per trovare nuove forme di agire.