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“Geometrie interiori” 2021

Sonia Fersini, in arte AjnoS, è nata Zurigo nel 1975 da genitori pugliesi, «in una sera nevosa di primavera», racconta lei. Si approccia all’arte da autodidatta e inizia a dipingere molto presto e, il disegno e la pittura sono una costante nella sua vita. Di recente l’attività di visagista l’ha fatta entrare in contatto emotivo e personale a tantissime donne, ognuna con la sua storia, il suo dolore e le sue gioie. La sua attività come artista l’ha portata a partecipare a numerose esposizioni in Italia e all’estero.

Il mondo che Ajnos rappresenta attraverso le sue opere è quello delle fiabe rielaborate e trasfigurate, come per esempio un’Alice che diventa bianconiglio o una Cappuccetto Rosso con lo sguardo determinato, per niente intimorita dall’idea del lupo sulla sua strada. Anche nelle opere pittoriche conserva il taglio e la sua vena d’illustratrice.

I personaggi femminili in fondo sono la rappresentazione del suo essere interiore e della fanciulla che ancora è in lei, con tutti i ricordi della sua infanzia. Filone ripreso anche nell’opera preparata per L’Arte nel vento con il titolo Geometrie interiori, ispirata a ricordi passati. E sul tema di questa ispirazione lei scrive «Il ricamo ha accompagnato la mia infanzia. La nonna mi costringeva ad esercitarmi su un cerchietto di legno per bambine neofite. La mamma ci si rilassava quando finalmente tutto il lavoro in casa e fuori le dava una piccola tregua, una finestra di “libertà”. lo non ho mai voluto impararlo. Guardavo quel cerchietto abbandonato sulla sedia come ad una minaccia alla mia scatenata voglia di giocare per strada o al bisogno di disegnare. Ammetto però che quel sottile filo bianco di cotone che si trasforma in grovigli raffinatissimi è pura magia. ln quegli intrecci c’è tutta la pazienza delle donne di un tempo non molto lontano, infinita pazienza. Nello stesso tempo, del ricamo mi inquieta il suo essere legame, incatenamento, vincolo. La metafora perfetta della gabbia dorata. Il simbolo della condizione della donna annodata alle sue trame antiche. L’unica espressione di creatività a cui, per secoli, una ragazza potesse ambire». E questo che viene rappresentato nell’opera qui esposta, la metafora di quei ricami che diventano una griglia all’interno del quale rinchiudersi o essere rinchiusi. Il rimando è sempre quello del recente lockdown, dove la casa per alcuni è stata un luogo sicuro e per altri uno spazio infernale.