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“Matres, Mothers” 2022

Da alcuni anni sto esplorando il divino femminile, in particolare la Madonna Nera e la devozione che affonda le sue radici nei culti di divinità più arcaiche, come le Matres Matutae, Madri Italiche precristiane, e la Dea Madre, cercando un nesso iconografico tra quest’ultima sul ”Trono da Parto” – di colore rosso – e le Madonne in trono. Per la preparazione di questo lavoro sono voluta partire da materiali ritrovati, che mi sono appartenuti: un vecchio lenzuolo, fili da ricamo che mi ha dato mia madre, degli intarsi che bordavano la mia culla di neonata su cui ho ricamato nome e titolo. Questo per accogliere quattro Madri/Dee propiziatrici di fertilità, divinità femminili della terra che governano i raccolti e la fecondità delle genti, ritratte frontalmente, dirette – forza e potere e della maternità e del simbolico femminile – legate insieme da filo cucito, in un itinerario che forma reti di relazioni, linee e fili che si intrecciano originando sentieri e legami tra natura, l’umano e il divino. Il percorso di produzione delle immagini ha inizio da un processo di stampa fotografica detto “carta salata”, una tecnica usta dai pionieri della fotografia, che utilizza sali d’argento come emulsione sensibile e carta cotone come supporto; dallo scatto originario viene prodotto un cosiddetto ”internegativo” di grandi dimensioni che viene utilizzato sviluppo alla luce solare. Successivamente ho colorato con pastelli le stampe così preparate e, ultima tappa legata all’esigenza espositiva all’aperto, un passaggio a stampa digitale su tela plastica.

Di origine pugliese, vive e lavora a Padova. Fotografa dai primi anni ’90 del secolo scorso si è formata con importanti fotografi come Mimmo Jodice, Frank Dituri, Roberto Salbitani, Maria Pia Miani e Joan Powers. Fa parte di ”Fatue”, Associazione di donne fotografe di Venezia Mestre, con cui lavora su progetti comuni, legati al simbolico femminile a la cui modalità di lavoro è basata sulla relazione tra donne. La sua ricerca fotografica è rivolta principalmente a indagare il ruolo della donna e i temi di genere, oltre alle tematiche legate al vivere urbano e alle relazioni tra le persone. Cerca di dare ai progetti un ampio respiro, perseguendo anche per anni un filo conduttore, al fine di costruire racconti artistici più arricchiti e stimolanti che ne esprimano il pensiero. Stampa personalmente le immagini sperimentando anche materiali non convenzionali e tecniche tradizionali antiche. Opera anche in collaborazione con scrittori, musicisti, gruppi teatrali, attrici, attori e registe. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero e ha partecipato a progetti collettivi multimediali.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti potete visitare il sito

www.marialetiziagabriele.it