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“Amen” 2022

Rossella De Gregorio è nata a Taranto nel 1978. In questa città studia grafica pubblicitaria coltivando l’intensa passione per l’arte e l’architettura in tutte le sue forme. La sua attenzione si concentra sulla fotografia e sulla capacità di questa forma d’arte di creare la magia e la capacità di questa di fissare l’attimo, il momento. Per l’artista ciò che conta è il pensiero che decodifica e traduce il momento in un’immagine. La sua passione per la fotografia la porta a sperimentare tutti i generi, in particolar modo l’autoritratto perché questo non è solo il ritratto di sé stessi, ma è il coraggio di guardarsi dentro, per realizzare un processo non solo cognitivo ma anche emozionale. L’utopia dello scatto perfetto, la spinge al miglioramento costante. Il suo percorso fotografico le ha regalato molte emozioni. Per esempio, proprio un anno fa un suo scatto è stato premiato al concorso fotografico “Metti a fuoco un’emozione” organizzato dal comune di Trivigno. 

Rossella De Gregorio ha realizzato diverse mostre personali, in particolare la mostra allestita presso La Galleria l’Impronta, con il titolo “Rendere visibile l’invisibile” che ha riscosso un certo successo nel territorio tarantino.  Ha partecipato a collettive molto interessanti presso il Castello Aragonese del comune di Taranto “Milite ignoto” e al Castello del Falconibus del comune di Pulsano provincia di Taranto, dove una sua opera ha ricevuto una nota favorevole dalla critica d’arte Vincenza Musardo Talò. 

Le sue immagini sono state più volte selezionate e scelte dai vari gruppi social specializzati di fotografia, così come le sue fotografie sono state pubblicate su varie riviste internazionali. Inoltre ha preso parte a due iniziative organizzate dal maestro Oliviero Toscani. Nella prima vengono pubblicate gli scatti della De Gregorio sono state pubblicate sul sito di Repubblica: “Diventiamo reporter di noi stessi”. In quell’iniziativa si invitavano i lettori ad inviare un proprio autoritratto per raccontare i volti degli italiani ai tempi della pandemia. Mentre nella seconda iniziativa, Toscani voleva attirare l’attenzione esponendo immagini scelte, su dei manifesti stradali come possibilità di comunicazione, una sorta di “museo-galleria a cielo aperto”. Immagini che fanno riflettere con la differenza che poteva essere visto da tutti “Oliviero Toscani fa cucù per le strade di Milano”.

L’opera con la quale l’artista partecipa a questa mostra è un ritratto di donna nascosto da un velo e le mani giunte in evidenza. Amen è il titolo della fotografia. È un’immagine che per alcuni versi ci riporta al passato, sottolineato dal bianco e nero. Una donna velata in nero con un velo in pizzo e le mani giunte che riporta alla mente le donne del Sud. Una preghiera per il mondo e per il futuro dell’umanità.