Giovedì 29 febbraio 2024 alle 18.00

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI

MARY HUNTER AUSTIN

Presso Lìbrati – La Libreria delle Donne di Padova – Presentazione di

“La terra delle piogge rare”

di Mary Hunter Austin

(Nova Delphi)

con la curatrice Bruna Bianchi

dialogano le donne del Centro Pandora

Tradotto per la prima volta in Italia, “La terra delle piogge rare” è un autentico canto d’amore dedicato alla natura. I quattordici scritti che lo compongono ritraggono la terra e gli abitanti delle regioni desertiche della Sierra californiana, e lo rendono uno dei classici della narrativa naturalistica statunitense. Con una prosa sobria ma evocativa, Austin trasporta il lettore nei profondi recessi di quelle terre selvagge, dimostrando una raffinata conoscenza della flora e della fauna che le abitano ed esaltandone al contempo la profonda interdipendenza. Il deserto, la “terra dei confini perduti”, assume per lei la valenza di un rifugio dove ritrovare la libertà dai rigidi confini di genere e identificarsi, quasi per osmosi, con il mondo naturale.

La terra delle piogge rare è ambientato nella Owens Valley e nel deserto del Mojave “la terra dei confini perduti”, che assume per lei la valenza di un rifugio dove ritrovare la libertà dai rigidi confini di genere e identificarsi, quasi per osmosi, con il mondo naturale.

Un uomo, deve avere una donna, ma una donna che ha un bambino se la cava benissimo da sola.” (pag. 149)

E’ difficile raggiungere l’intimità con acque di proprietà degli esseri umani; proprio come le persone molto impegnate, non hanno tempo di rivelare nulla di sé.” (pag. 185)

In qualche modo l’asprezza della terra favorisce un sentimento di comunione con il soprannaturale e non ci sono molti problemi riguardanti i raccolti, le città, gli abiti o le buone maniere che possano disturbare la comunicazione tra l’uomo e le forze creatrici.” (pag. 125)

Per tutto ciò che il deserto pretende dall’uomo, in cambio offre un compenso: respiri profondi, un sonno profondo e la comunione delle stelle. […] E’ difficile sfuggire al senso di maestosità che si prova quando le stelle si muovo nell’ampio cielo limpido per sorgere e tramontare senza che nulli le oscuri. Sembrano grandi, vicine e palpitanti, come se stessero compiendo una qualche opera grandiosa che non serve rivelare. Volteggiando verso il loro posto nel cielo rendono insignificanti le misere preoccupazioni umane. E insignificanti siete voi, voi che state là fuori in contemplazione, e il coyote magro che si tiene a distanza nella boscaglia e ulula, e ulula.” (pag. 68) 

Mary Hunter Austin è stata una scrittrice americana. Uno dei primi scrittori naturalistici del sud-ovest americano, il suo classico The Land of Little Rain (1903) descrive la fauna, la flora e le persone, oltre a evocare il misticismo e la spiritualità, della regione tra l’High Sierra e la Sierra Nevada, il deserto del Mojave, nel sud della California.

Bruna Bianchi insegna Storia delle donne e del pensiero politico contemporaneo all’Università di Venezia. Studiosa della Grande guerra, ed in particolare dell’esperienza bellica di soldati e ufficiali, si è occupata del pensiero pacifista e della deportazione della popolazione civile nel corso delle due guerre mondiali.

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